Home / 8 DOMANDE PER - Interviste di Liuteria! / 8 domande per Claudio Rustignoli di Rusti Guitars – Interviste di Liuteria!

8 domande per Claudio Rustignoli di Rusti Guitars – Interviste di Liuteria!

Eccoci nuovamente con “8 Domande per” la rubrica che ci porta all’interno del bellissimo Mondo della Liuteria Italiana.

Oggi abbiamo il piacere di avere con noi un Maestro delle Solid Body, il bravissimo CLAUDIO RUSTIGNOLI di RUSTI GUITARS.

Ho avuto il piacere di conoscere Claudio tramite il web e i miei social e prima di contattarlo ho seguito la sua pagina per un po’. Devo dire che sono rimasto esterrefatto dal suo modo di lavorare, dalla sua serietà ed ovviamente dai suoi strumenti, chitarre strepitose nell’estetica e nel suono.

1) Ciao CLAUDIO , innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista, raccontaci un po’ di te, di come hai iniziato a fare questo mestiere, di come sei entrato in questa grandissima forma di Arte.

Ciao Simone! Grazie dello spazio dedicatomi!
La prima passione -quella di costruire con il legno- è nata da piccolo, quando passavo le giornate nel laboratorio di mio babbo (costruiva i fusti dei divani) costruendo spade o altri giochi in legno, ovviamente con il suo aiuto. L’altra passione – quella per la musica e la chitarra- è nata verso i 14/16 anni quando ho scoperto il Rock, partendo dagli anni 70 in avanti. Le due passioni si sono unite a 20 anni circa, quando ho deciso di iniziare a costruire la mia prima chitarra elettrica. Al tempo non c’era YouTube e nemmeno tutte le informazioni reperibili oggi online. Se volevi imparare qualcosa, difficilmente potevi farlo tramite internet. Trovai cosi un piccolo manule (una ventina di pagine in tutto) scritto, stampato in casa e venduto a due soldi da un altro ragazzo italiano (non ricordo il nome purtroppo) il quale si era “autocostruito” una copia di una PRS e condivideva la sua esperienza. Impiegai l’estate per costruire la mia prima chitarra (partii per altro con un progetto molto complesso per essere il primo) e un anno per correggere tutti i difetti e renderla suonabile. Da allora sono passati 15 anni e non ho mai smesso, specializzandomi in solid body 🙂

 

2) Quale è la tua filosofia costruttiva? Quali sono le caratteristiche e le peculiarità che contraddistinguono le tue chitarre? Raccontaci anche un po’ di te e del posto in cui lavori e crei.

Le mie chitarre in poche parole: qualità, eleganza, moderne, funzionali, e non ultimo, personalizzabili. Non a caso ho messo ‘qualitàal primo posto: ogni mio strumento ha di base tasti in acciaio, truss rod a doppia azione in acciaio, barre di rinforzo in fibra di carbonio, paletta sacro joint ed una sottile finitura poliuretanica bicomponente (anche sulla tastiera) molto resistente che protegge lo strumento dall’usura, dallo sporco e dall’umidità. Tutte caratteristiche che la maggior parte degli strumenti sul mercato non hanno e fanno la differenza tra un buon strumento ed uno di fascia alta. L’obbiettivo principale è sempre stato quello di costruire strumenti su richiesta e misura, ma allo stesso tempo “miei” personali, che condividessero qualcosa in comune tra loro. Non ho inventato niente nel mondo della chitarra elettrica, ma credo di essere riuscito a dare un’identità ai miei strumenti, rendendoli personali e riconoscibili. Dopo aver costruito il mio primo strumento nel fustificio di mio babbo iniziai a comprare l’attrezzatura indispensabile per poter rendermi indipendente e costruire da casa. Per anni ho lavorato da hobbista in un garage in lamiera, da pochi anni ho un laboratorio dedicato.

 

3) Se devi citare il nome o i nomi di chi ti ha ispirato e spinto a diventare quello che sei oggi come liutaio, chi citeresti?

Il più grande ringraziamento va sicuramente a Malusi Stefano, liutaio di Cervia (RA) che fa riparazioni su tutti gli strumenti a corda da più di 40 anni. Lo conobbi quando dovetti installare il binding sulla mia prima chitarra e non sapevo come fare, poi per anni mi aiutò e mi diede consigli su come migliorare i miei strumenti. Devo portagli una torta un giorno 😀
Grazie Stefano!

 

4) Quali legni prediligi per la costruzione dei tuoi strumenti? Se vuoi, raccontaci qualche aneddoto costruttivo o una fase che ti sta particolarmente a cuore nella creazione dei tuoi strumenti.

Penso che la scelta principale dei legni di una solidbody sia vincolata dagli strumenti iconici che hanno fatto la storia ed abbiamo sentito suonare nei dischi dagli anni 70 ad oggi. I legni di base sono sempre gli stessi: mogano, acero, ebano, palissandro, ontano, frassino etc.. La differenza oggi è nella qualità dei legni. La globalizzazione ci permette di ordinare un singolo top con un legno che cresce solo alle Hawaii. Sarebbe stato impossibile anche solo 10 anni fa. A proposito delle Hawaii, negli ultimi anni ho avuto appunto la possibilità di costruire qualche strumento con degli incredibili top in Koa figurato. Il Koa è un albero che cresce solo alle Hawaii, viene raccolto solo quando cade per cause naturali, e viene utilizzato principalmente per la costruzione di Ukulele o mobili alle Hawaii. Solo una piccola parte viene esportata ed i top figurati di qualità alta sono pochissimi ed estremamente richiesti.
Qualcuno di questi, dall’altra parte del pianeta, è arrivato fino a me. Incredbile 🙂

 

5) Che modelli di chitarre prediligi e perché? Quali sono i modelli e i numeri della tua produzione? Se vuoi presentaceli.

Al momento ho 6 modelli disponibili, tutte solid body:
Motion è il primo modello a diventare fisso nella mia linea; una doublecut con due grandi ergonomici bevel, nata da un re-design di alcuni miei modelli vecchi.
Paradox è sicuramente il modello più richiesto: una superstrato con top raggiato, un classico rivisto in chiave moderna.
Abstract è un’altra superstrato leggermente “offset” (cioè la parte bassa è spostata e non speculare) con la particolarità di avere un top carved low-poly, ispirato ad un grafica 3d con pochi poligoni. Ha quindi tante “facce” ognuna inclinata diversamente dalle altre; questo si sposa particolarmente bene con le vernici cangianti che cambiano colore in base all’angolatura dalla quale si guardano.
Vision è la mia prima single-cut headless. Moderna, ergonomica, leggera con un top carved molto caratteristico.
Lotus è la mia seconda headless, questa volta double-cut. Moderna e minimal, con due grandi bevel, nata dall’unione della Motion e della Vision. Ho appena finito il progetto ed inizierò in questi mesi a costruire i primi modelli.

Questi prodotti sono talmente di fascia alta (per la caratteristiche elencate al punto 2) che ho avuto l’esigenza e la richiesta di introdurre un modello più “accessibile” economicamente; questo è l’ultimo della linea e si chiama Element: una superstrato offset con top piatto e la paletta in dritta (non scarf-jointed, in stile Fender per capirci). Le personalizzazioni per questo modello sono molto limitate rispetto agli altri ma la qualità, la cura, ed i materiali rimangono gli stessi per i quali le mie chitarre sono conosciute.

 

6) Come vedi il mondo della liuteria, nel contesto attuale? E come lo hai visto cambiare negli anni della tua professione?

Dopo l’avvento di internet la liuteria è letteralmente espolosa in tutto il mondo; è sempre più facile informarsi ed imparare come costruire uno strumento, cosi come è facile trovare il liutaio che costruisce esattamente lo strumento che hai in mente, anche se dall’altra parte del mondo. La comunicazione è diventata facile e veloce, le scelte pressoché infinite. Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito ad una bellissima evoluzione nel mondo della chitarra elettrica grazie a tutte le menti che ci lavorano ed alla condivisione. Una piccola soddisfazione per la liuteria (dal mio punto di vista) è stata vedere alcuni dei grandi marchi dover adattarsi a tempi e mode, migliorando/aggiornando strumenti che erano invariati da decenni, spesso prendendo ispirazione dagli strumenti di liuteria.

 

7) Oltre alla conoscenza e all’esperienza cosa serve per essere/diventare un grande Liutaio?

Dal punto di vista costruttivo/manuale ti direi che fare questo lavoro è facile, ma in realtà al giorno d’oggi richiede un’infinità di competenze al di fuori della costruzione in sé; richiede capacità di design, utilizzo del computer e programmi tecnici, macchinari a controllo numerico, gestione di ordini/clienti/contabilità, fotografia, social media marketing e public relations. Non che io sia bravo in ognuno di questi, ma il livello nel mercato è molto alto e bisogna adattarsi a fare un po’ di tutto per essere competitivi.

 

8) Infine, ringraziandoti nuovamente per la gentilezza con cui ti sei prestato a questa intervista, vorrei porti un’ultima domanda: qual è il tuo modo di pubblicizzarti e far conoscere il tuo lavoro?

Come accennato nell’ultima domanda i social sono il mezzo che utilizzo al 99%, “semplicemente” costruendo gli strumenti e documentando il processo con foto. Tramite Facebook e Instagram mi arrivano la maggior parte delle richieste.

 

GRAZIE MILLE CLAUDIO ! Se vuoi lasciare un pensiero ai followers del nostro blog dicci pure! E di nuovo complimenti per il tuo bellissimo lavoro!

Grazie a te e tutti i lettori!

 

Non ci resta che invitarvi tutti a visitare il sito di Rusti Guitars: www.rustiguitars.com .

Una eccellenza del Made in Italy che crea strumenti unici, completamente personalizzabili per dare Vita ai sogni di ogni chitarrista.

 

Contattaci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *